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11 dicembre 2008
Buongiorno... benvenuto tra noi.
Questo è un giorno davvero speciale: il nostro primo incontro con un autore.
Abbiamo ascoltato la lettura della maestra dei primi due del testo di Collodi che tu hai tradotto in dialetto: "UI Pinochiu".
Siccome ci piace metterci alla prova, vorremmo inserirli nella nostra performance su Pinocchio, il personaggio che ci ha accolti in classe 4^ e che è stato e che sarà il filo conduttore di una serie di attività creative ed interdisciplinari che, come sempre, ci entusiasmano.
Ora vorremmo conoscerti meglio e scoprire qualche aspetto della tua vita di scrittore. Abbiamo preparato una serie di domande per soddisfare la nostra curiosità.
Ti ringraziamo anticipatamente per la tua disponibilità e per l'attenzione che vorrai dedicarci.


• Anche tu leggi? 
• Qual è il tuo genere preferito?

Sì, leggo anch'io e il mio genere preferito sono le poesie di autori italiani da Pascoli, Carducci, Quasimodo, Saba, Cardarelli. Per le poesie dialettali leggo Trilussa, Belli, Porta Marin, Pasolini e autori della zona.
• Perché ti piacciono i libri?
Si impara molto dalla lettura. Vi consiglio di studiare il giusto, ma di leggere molto: libri, giornali, mensili ecc.
• Anche da piccolo avevi la passione per i libri?
No, da piccolo non avevo la passione dei libri. Vi dico sinceramente che non amavo tanto l'italiano, poi col passare degli anni, al mio primo impiego ho avuto la fortuna di essere alle dipendenze di uno scrittore: un colonnello dei bersaglieri chiamato lo storico il quale mi disse: leggi in qualsiasi momento della giornata e ne trarrai vantaggio quando sarai. più grande. Ha avuto ragione.


• Da piccolo pensavi di diventare uno scrittore?
Assolutamente no. Non mi è mai passata per l'anticamera del cervello questa ipotesi.
• Che cosa ti ha spinto a scrivere libri?
Ho avuto un dono da Dio: l'amore per la poesia e piano piano ho iniziato a scrivere in dialetto alcune frasi,  poi ad accoppiarle in rima, a trovare la metrica giusta e correggi qui, correggi là, ne sono sorte alcune poesie.  Qualcuno l'ha saputo e mi ha invogliato a pubblicarle .
• Scrivi in italiano o in dialetto?
Scrivo senz'altro in dialetto. La scrittura in italiano oggi è molto difficile soprattutto per coloro che non hanno una base di studio più che buona .
 

• Come ti vengono le ispirazioni?
Scrivo di solito la sera, puntualizzando qualche avvenimento del giorno. Alle volte è sufficiente una frase che ti orientae da lì puoi sviluppare tutto quanto riesci a immaginare.
• Quando hai scritto il tuo primo libro?
• Quale è stato?• E l'ultimo?
Il mio primo libro é stato pubblicato nel 1987 e come titolo era ROBI D'INGNEI" (cose di ierì); l'ultimo è "ZIBALDONE DUE" scritto in collaborazione con l'amico Ginetto Grilli di Sacconago. Sono già nel cassetto anche le favole di Fedro e le Paraboledel Vangelo già pronte per la stampa (tradotte naturalmente nel nostro dialetto).
• Come ti sei sentito, quando hai scritto il primo?
Dirvi della gioia provata sia alla presentazione del libro, sia quando su un giornale ho letto: "Mariolino debutta in libreria" è quasi riduttivo tanta era l'emozione mia per quanto mi stava succedendo.
 

• Provi sempre la stessa emozione, quando pubblichi un libro?
Si è sempre emozionati. Sembra di essere di fronte a un fatto che si verifica la prima volta. Trovi nuove persone che si che si complimentano e ti invogliano a continuare.
• Quanti libri hai scritto?Di libri ne ho pubblicati 6 con poesie; 2 Zibaldone (che sonoi modi di dire, i proverbi, le filastrocche, ecc.), e 2 le traduzioni: Pinocchio e le favole di Esopo.
• Di che cosa parlano? • Come si intitolano?
I titoli sono (ve li dico in dialetto): 'Robi d'ingnéi', 'Robi d'inco', 'Un po' da robi', 'Robi da Natal', 'A straa di dulùi', 'Gési da Busti°, 'Zibaldone' e 'Zibaldone 2', e le traduzioni di Pinocchio e delle favole di Esopo.
 

• Scrivi libri per bambini o per adulti?I libri sono per tutti: certo che leggere il dialetto è alquanto difficile, e quindi devo dire che quanto ho scritto o tradotto è per adulti nel senso dei grandi.
• Qual è il tuo libro preferito (scritto e/o letto)? Non posso dire quale libro da me scritto sia più di mio gradimento; è come se una mamma vuole più bene a uno più che a un altro figlio; per me i miei libri hanno tutti la stessa importanza.
Fra quelli letti invece sono molto affezionato alle poesie di Trílussa in dialetto romanesco .

• Quando e perché hai deciso di trascrivere proprio "Pinocchio"?
Mi aspettavo questa domanda.
Quando pensavo di scrivere qualche ricordo importante per me, di quando ero ragazzo, il pensiero fu rivolto alla figura del burattino Pinocchio; però lui si prendeva gioco di me e non riuscivo a metterlo in rima: mi scappava sempre. Allora gli dissi: non vuoi la poesia? allora ti traduco nel mio dialetto così tanti bambini ti conosceranno anche così.

 

• E' stato difficile, faticoso tradurre il testo integrale di Collodi?Non è stato assolutamente difficile tradurre Pinocchio. E' scritto in lingua italiana molto facile e di semplice com prensione che ci viene da pensare che forse Collodi poteva intuire che molti autori potessero poi tradurre il capolavoro in qualche dialetto. E ce ne sono molti .
• Quanto tempo è stato necessario? • Sei soddisfatto del risultato? La traduzione è stata fatta in circa due mesi e altrettanti ci vollero per la stampa, la correzione delle bozze e la definitiva pubblicazione. Il risultato poi è stato molto gratificante.
• Lo hai tradotto da solo o sei stato aiutato?La traduzione è tutta opera mia. L'unico consiglio che mi è stato dato è quello dell'ambientazione nella città di Busto almeno nei sei disegni raffigurati.
 

• E' bello, emozionante scrivere libri in dialetto? Sì, almeno per coloro che lo parlano e lo capiscono perchè le sfumature del dialetto sono molto belle e alle volte rendono più che l'italiano stesso.
• Sei soddisfatto di tutti i libri che hai scritto? Sì, sono orgoglioso di quanto ho fatto.
• Hai intenzione di scriverne altri? Per ora, come vi ho già detto, ci sono già altre due traduzioni che aspettano di vedere la luce. Poi si vedrà...
 

• Quale è stato il libro più difficile o più lungo da scrivere? Il libro col quale ho avuto più difficoltà è stata la traduzione delle favole di Esopo. Pensate, sono 358 e le ho tradotte tutte. Poi però ne sono state scelte 30 per la loro pubblicazione.
 • Sei famoso?Non sono famoso. Sono invece molto contento dei tanti amici che ho potuto fare grazie a tutto quanto prima vi ho raccontato. Nella vita, ragazzi, occorre essere umili anche se si fanno grandi cose.
• Conosci degli autori? • Sono famosi?Sì, conosco alcuni autori, e con qualcuno ho avuto la fortuna di essere a cena assieme (Mario Cervi - Gaspare Barbiellini Amidei - e quando sarete grandi ne sentirete parlare di loro) e in ambito locale nomino il Dr. Giavini - grande conoscitore del nostro dialetto - i fratelli Angelo e Giuseppe Azzimonti, e di casa nostra il mio amico Ginetto Grilli, poi Giorgio D'Ilario di Legnano.
A proposito di Pinocchio, invece, ho conosciuto il Prof. Fernando Tempesti soprannominato "Pinocchiologo" grande studioso di Pinocchio e di Collodi; il dott. Paolo Zanotto di Venezia, autore del Pinocchio in Veneziano e il Dott. Fabrizio Peli autore del Pinocchio in Aretino; e Vito Costantini con il suo Pinocchio incompiuto, dove scrive che forse le avventure di Pinocchio non finiscono quando diventa bambino, ma svegliandosi da un sogno continua ad essere burattino.

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